Gli evasori fiscali sono le aziende, assolti i lavoratori autonomi


In Italia non sono i piccoli contribuenti a evadere, ma i grandi. A sfatare un luogo comune duro a morire è l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che, rielaborando i dati dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, mette nero su bianco una verità scomoda.

Del totale di 1.279,8 miliardi di euro delle tasse non pagate allo Stato tra il 2000 e l’inizio del 2025, quasi i due terzi, oltre 822 miliardi di euro, sono riconducibili alle grandi imprese come Spa, Srl, consorzi, cooperative. Scagionati dunque, almeno in parte, gli artigiani e le partite Iva in generale.

Chi evade di più in Italia

Solo una piccola parte (12,2%) del non riscosso è infatti legata ai lavoratori autonomi. Il restante 23,5% si deve ai lavoratori dipendenti e ai pensionati.

Le grandi imprese, pur essendo numericamente di meno meno rispetto al totale delle partite Iva, accumulano un debito molto più alto. Sul totale di contribuenti analizzati (22,26 milioni) le società di capitali sono “solo” 3,47 milioni, ma con debiti enormi.

Qui sotto un riassunto del quadro:

  • totale del carico residuo contabile dal 2000 al 31 gennaio 2025 = 1.279,8 miliardi di euro;
  • persone giuridiche (Spa, Srl, consorzi, cooperative, fondazioni, eccetera) = 822,7 miliardi di euro (64,3%);
  • persone fisiche (lavoratori dipendenti, pensionati e percettori di altri redditi) = 300,4 miliardi di euro (23,5%);
  • persone fisiche con attività economica (artigiani, commercianti, esercenti, liberi professionisti, ecc.) = 156,7 miliardi di euro (12,2%).

Evasione fiscale su base regionale

Qui la fotografia del debito a livello territoriale, nella quale spiccano Lazio, Campania e Lombardia:

  • il debito pro capite più alto si trova in Lazio (39.673 euro), Campania (27.264 euro) e Lombardia (25.904 euro);
  • il debito assoluto più alto si trova in Lombardia (259,3 miliardi di euro), Lazio (226,7 miliardi) e (Campania 152,5 miliardi).

La Cgia evidenzia che i dati particolarmente negativi del Lazio e della Lombardia non sono determinati da una fantomatica più alta propensione a delinquere dei residenti, ma sono piuttosto il risultato della grande concentrazione in queste due regioni della stragrande maggioranza delle Big Tech, delle multinazionali e dei grandi gruppi industriali presenti nel Paese.

Di seguito la situazione territoriale in merito ai debiti da riscuotere, che a livello nazionale sono oltre 1.200 miliardi:

Regioni Debiti da riscuotere (milioni di euro) Debito da riscuotere pro-capite (euro)
1 – Lazio 226.720 39.673
2 – Campania 152.510 27.264
3 – Lombardia 259.350 25.904
4 – Molise 5.920 20.469
5 – Marche 29.770 20.078
6 – Emilia R. 87.890 19.742
7 – Calabria 35.970 19.564
8 – Abruzzo 24.810 19.542
9 – Liguria 27.910 18.494
10 – Sicilia 87.850 18.312
11 – Toscana 65.210 17.814
12 – Puglia 67.940 17.462
13 – Piemonte 66.790 15.709
14 – Umbria 13.150 15.415
15 – Veneto 70.840 14.600
16 – Sardegna 22.390 14.257
17 – Basilicata 7.060 13.240
18 – Valle d’A. 1.540 12.533
19 – Friuli V.G. 13.290 11.125
20 – Trentino A.A. 7.540 6.964
Italia 1.274.451 21.611
Nord-Ovest 355.590 22.370
Nord-Est 179.560 15.504
Centro 335.850 28.593
Mezzogiorno 404.450 20.444

Come contrastare l’evasione fiscale

Per contrastare in maniera efficace l’evasione fiscale, la Cgia di Mestre raccomanda:

  • un sistema fiscale più semplice;
  • controlli più efficienti sui grandi contribuenti;
  • controlli più efficienti sulle grandi frodi (Iva, crediti inesistenti, residenza fittizia e patrimoni esteri).

Ed è proprio la lotta all’evasione fiscale, che ogni anno drena da 80 a 100 miliardi di euro di risorse pubbliche, uno degli obiettivi strategici del governo guidato da Giorgia Meloni.

Durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario tributario, il viceministro Maurizio Leo ha messo sul tavolo le direttrici principali della strategia fiscale, che oltre alla lotta all’evasione passa anche dallo studio dei debiti con l’obiettivo di capire cosa possa effettivamente essere recuperato.

Dall’altra parte della barricata, però, le opposizioni accusano il Governo di incentivare l’evasione grazie alle continue rottamazioni delle cartelle esattoriali.





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