Torpè, l’allarme del sindaco Sanna: “Serve subito il ristoro per le aziende colpite dalla siccità”


La crisi climatica legata alla siccità del 2024 sembra ormai superata, ma per le aziende agricole dell’alta Baronia la situazione resta drammatica sul piano economico. A denunciarlo è il sindaco di Torpè, Martino Sanna, che lancia un appello alla Regione Sardegna per un intervento immediato a sostegno delle imprese colpite.

“Se la crisi strettamente climatica causata dalla siccità 2024 è alle spalle, quella finanziaria di numerose imprese agricole dell’alta Baronia si sta invece aggravando mese dopo mese — ha dichiarato il primo cittadino —. Con una stagione produttiva andata in fumo, la situazione del mondo delle campagne sta raggiungendo un livello di insostenibilità preoccupante. Ecco perché chiediamo alla Regione un intervento rapido nella messa a disposizione dei ristori dedicati ai territori maggiormente colpiti dalla calamità dello scorso anno. Alle condizioni attuali è impossibile aspettare i soliti tre o quattro anni della burocrazia per ricevere gli aiuti. Molte aziende stanno già rischiando la chiusura”.

Il sindaco Sanna ha ricordato come a pesare sulla crisi, oltre alla siccità, sia stato anche il blocco della distribuzione idrica deciso dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale per tutelare le scorte della diga di Maccheronis destinate all’uso civile e turistico.

“Prima la mancanza di precipitazioni e poi il blocco della distribuzione idrica, deciso dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale per garantire la risorsa della diga di Maccheronis all’uso civile e in particolare turistico-balneare, hanno devastato foraggere e frutteti, orticole, vigneti e oliveti”, ha aggiunto Sanna.

Attraverso una lettera inviata nei giorni scorsi alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e all’assessore regionale dell’Agricoltura, Gianfranco Satta, il sindaco di Torpè ha chiesto di attivare vie preferenziali per sostenere le aziende agricole maggiormente danneggiate.

“Le aziende agricole sul nostro territorio hanno investito risorse importanti per assicurare un futuro alle loro famiglie — ha scritto Sanna nella lettera —. Questo aspetto potrebbe determinare uno spopolamento della zona in questione causando un grave danno al tessuto sociale. Spero che il sacrificio di queste aziende non sia stato vano, ma venga riconosciuto dalla Regione, quanto prima, il giusto indennizzo per gli operatori”.






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