Facciamo il punto sulle agevolazioni attuali all’inseimento lavorativo e assunzione di lavoratori con disabilità in Italia
Negli ultimi anni, l’inserimento lavorativo si è affermato come un tema sempre più discusso nell’ambito dei diritti delle persone con disabilità, soprattutto grazie alla contemporanea valorizzazione di concetti quali autonomia, autodeterminazione e vita indipendente. Le misure previste in Italia possono portare vantaggi economici e supporti burocratici non solo per aziende e datori di lavoro, ma anche per i cittadini grazie alla costruzione di un mercato del lavoro più equo.
Nel nostro articolo, esamineremo in dettaglio a chi sono destinati questi incentivi, i requisiti necessari, i vantaggi economici, le modalità di richiesta, i riferimenti normativi e le implicazioni dirette sui cittadini con disabilità. La legge principale che disciplina il tema in Italia è la 68 del 1999.
Gli incentivi e il Fondo per il Diritto al Lavoro delle Persone Disabili
Gli incentivi previsti con la Legge 68, che ha anche istituito il Fondo per il Diritto al Lavoro delle Persone Disabili, sono stati aggiornati nel 2015 con il Jobs Act: la disciplina, in particolare, ha previsto che le risorse finanzino la corresponsione da parte dell’INPS, oltre ai progetti sperimentali di inclusione lavorativa promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’incentivo viene erogato attraverso un conguaglio nelle denunce contributive mensili ed è attivabile online dallo stesso istituto previdenziale. A poterne usufruire sono i datori di lavoro privati e gli enti pubblici economici (anche se non soggetti alle prescrizioni della legge 68), secondo i seguenti termini:
- 70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi, in caso di assunzioni a tempo indeterminato delle persone con riduzione della capacità lavorativa superiore al 79%;
- 35% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 36 mesi, in caso di assunzioni a tempo indeterminato delle persone con riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 67% e il 79%;
- 70% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per l’assunzione di lavoratori con disabilità intellettiva e psichica che comporti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;
Per quanto riguarda l’ultimo caso, gli incentivi sono previsti per 60 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato e per tutta la durata del contratto in caso di assunzione a tempo determinato non inferiore a 12 mesi.
Una novità positiva è rappresentata dall’incremento del Fondo, sancito dai Ministeri del Lavoro, delle Disabilità e dell’Economia attraverso un Decreto Interministeriale di febbraio 2025. Per le assunzioni relative al 2024, infatti, alle risorse già stanziate sono stati aggiunti altri 46 milioni di euro, portando l’importo complessivo a circa 75 milioni.
Incentivi per nuove assunzioni
La recente Legge di Bilancio ha inoltre stabilito la proroga fino al 2027 delle agevolazioni per nuove assunzioni previste dal Decreto Legislativo 216 del 2023. Nello specifico, la normativa prevede una maggiorazione del 20% del costo deducibile per l’incremento del personale con contratto a tempo indeterminato, che sale al 30% per i dipendenti meritevoli di maggior tutela tra cui le persone con disabilità.
Questi benefici vengono concessi alle imprese, a patto che rispettino i seguenti criteri:
- L’incremento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato deve seguire un incremento del numero complessivo dei lavoratori dipendenti;
- L’attività lavorativa deve essere iniziata da almeno 12 mesi;
- L’impresa deve essere in regola con gli obblighi contributivi;
- L’impresa deve rispettare le normative in materia di lavoro.
Requisiti richiesti per accedere agli incentivi
Per beneficiare degli incentivi, le aziende devono rispettare i seguenti requisiti:
- Certificazione della disabilità: il lavoratore deve essere in possesso di una certificazione rilasciata dagli enti competenti (ASL, INPS, ecc.), come previsto dalla Legge 68;
- Conformità al contratto collettivo nazionale: è necessario che il rapporto di lavoro sia conforme alle normative contrattuali e alle quote obbligatorie previste per le aziende;
- Adeguamento degli ambienti lavorativi: adattamento strutturale degli spazi per garantirne l’accessibilità e la sicurezza;
- Formazione obbligatoria: il personale deve seguire corsi di formazione specifici in materia di inclusione e sicurezza.
Come richiedere gli incentivi
La procedura per richiedere gli incentivi è esclusivamente telematica e si articola nei seguenti passaggi:
- Verifica dei requisiti (vedi paragrafo precedente);
- Presentazione della domanda: compilare il modulo di richiesta disponibile sul sito web dell’INPS, nella propria area personale autenticandosi attraverso il “Cassetto del contribuente”;
- Approvazione: una volta concesso, l’incentivo verrà erogato attraverso un conguaglio nelle denunce contributive mensili;
- Verifica: l’INPS effettua controlli a campione per verificare la correttezza dei dati inseriti; in caso di irregolarità, l’incentivo può essere revocato.
Per approfondire
Circolare 1/E Agenzia delle entrate
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Marco Berton
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