Al MeBo Experience un confronto tra imprese e istituzioni sulle nuove forme di consolidamento che nascono per difendere la competitività dei prodotti sempre più spesso messa a rischio da cambiamenti geopolitici imprevedibili
Filiere produttive e Made In sono sempre più il binomio indissolubile per la competitività dell’intero sistema manifatturiero italiano di cui le Piccole e Medie Imprese piemontesi sono protagoniste a livello globale. In questo quadro emerge sempre di più la necessità di aumentare il grado di coordinamento lungo le filiere, conferendo ai fornitori più strategici (e strutturati) il compito di farsi gestori di subsistemi, supportando le realtà più piccole nel raggiungere livelli di evoluzione organizzativa e finanziaria necessari alla sopravvivenza dell’intera filiera. Solo così si possono promuovere concretamente innovazione e sviluppo sostenibile, affrontare sfide complesse come quelle dettate dal cambiamento climatico, dalla rivoluzione digitale, dall’evoluzione dei mercati, dalle esigenze di sicurezza e di coesione sociale.
Il convegno
In questo quadro, tessile e agroalimentare piemontesi rappresentano una vera e propria avanguardia e sono state al centro dell’analisi svolta nel corso del convegno ‘Filiere, Made in e PMI: sinergie per un ecosistema strategico’ organizzato da Piccola Industria Confindustria e Piccola Industria di Confindustria Piemonte, in collaborazione con l’Unione Industriale Biellese, presso il MeBo Experience – Museo Menabrea Botalla di Biella.
Il presidente Piccola Industria di Confindustria Piemonte
“In un momento di grandi sfide per il nostro tessuto industriale come quello attuale, è fondamentale puntare sul rafforzamento delle filiere produttive e sul valore del Made in Italy. Dobbiamo proteggere le nostre eccellenze, investire in innovazione e sostenibilità, e garantire alle imprese un ambiente favorevole alla crescita, con meno burocrazia e più accesso ai finanziamenti. Solo con uno sforzo collettivo potremo trasformare le difficoltà in opportunità e costruire un futuro solido per l’industria piemontese” ha detto in apertura lavori Alberto Biraghi, presidente Piccola Industria di Confindustria Piemonte,
Il presidente di Uib Barberis Canonico
Paolo Barberis Canonico, presidente dell’Unione Industriale Biellese, aggiunge: “Il made in Italy è un patrimonio soprattutto culturale, che genera conseguenze economiche: è un brand riconosciuto in tutto il mondo che rappresenta le capacità uniche del “saper fare” italiano in svariati settori. In questo senso, sarebbe forse opportuno affiancare al concetto di ‘made in Italy’ anche quello di ‘made by Italians’ perché sono le persone che fanno la differenza, a partire dagli imprenditori. L’industria, infatti, è il cuore pulsante del Made in Italy e la forza della nostra filiera produttiva è la sinergia tra competenze, territori e passione. Una filiera che, nei diversi settori, va sostenuta, rafforzata e valorizzata per superare i limiti dimensionali della maggior parte del nostro tessuto imprenditoriale, a beneficio di un sistema più solido e competitivo”.
Gli interventi
È stata poi la volta dei saluti introduttivi di Vincenzo Zezza, direttore della Casa del Made in Italy Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta del Mimit, l’evento rientra infatti nelle iniziative promosse dal Ministero delle Imprese e del Made In e legate alla Giornata nazionale del Made in Italy. Successivamente ha preso la parola Alessandro Fontana, direttore del Centro Studi Confindustria, con un intervento sull’evoluzione delle filiere, analizzandone le prospettive future. Uno dei momenti centrali dell’evento è stato il focus sulla collaborazione tra le Imprese all’interno delle Filiere, con l’approfondimento su due settori strategici per il territorio piemontese: l’Agroindustria e il Tessile. Per l’Agroalimentare sono intervenuti Giorgio Baldini ed Ercole Cigognini, entrambi della direzione commerciale di Esselunga, Andrea Bonino, Vvicepresidente di Piccola Industria Confindustria Piemonte, Marco Brugo Ceriotti, presidente della Commissione Agroalimentare di Confindustria Piemonte, e Franco Thedy, Amministratore di Birra Menabrea. Per il settore tessile sono intervenuti Marco Bardelle, Co-fondatore di Magnolab, Marco Bortolini, vicepresidente per lo Sviluppo delle Filiere Industriali dell’Unione Industriale Biellese, Franco Ferraris, responsabile tessile del Gruppo Ermenegildo Zegna e Ettore Piacenza, direttore generale della divisione tessitura di Fratelli Piacenza.
Ha poi preso a parola Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, che nel suo intervento ha sottolineato come “le istituzioni abbiano il dovere di essere al fianco delle imprese e delle filiere strategiche del nostro territorio, accompagnandole in un percorso di crescita e consolidamento che valorizzi il Made in Italy e le straordinarie competenze delle nostre Pmi, dei nostri imprenditori e lavoratori. Il Piemonte, con eccellenze come il tessile e l’agroalimentare, dimostra come tradizione e innovazione possano coniugarsi in un modello vincente, capace di affrontare le sfide della doppia transizione digitale ed ecologica. La politica regionale ha un obiettivo chiarissimo: supportare la capacità imprenditoriale. Tessile ed agroalimentare sono settori strategici di traino per la nostra regione, ma anche per l’Italia. Dalla formazione alla semplificazione, da finanziamenti che superino il ‘bando-centrismo’ al welfare aziendale: siamo in campo e sappiamo cosa dobbiamo fare per tradurre la volontà in azione”.
A chiudere i lavori Mirko Bragagnolo, Vicepresidente per le Filiere di Piccola Industria Confindustria, che ha messo l’accento sulla necessità che “le PMI passino da fornitrici a partner strategici delle filiere. Un obiettivo prioritario per le piccole imprese ma altrettanto strategico per i Capo-filiera: tanto più forte sarà l’anello debole, tanto più forte sarà la filiera stessa. Negli anni – ha spiegato il vicepresidente – abbiamo visto più volte intere filiere andare in crisi a causa di una sola impresa debole lungo la catena, per questo è quanto mai necessario che i capo-filiera mettano in campo iniziative a 360° per rendere le proprie filiere più resilienti, affidabili, efficienti. E devono svolgere un ruolo sempre più trainante per le PMI, condividendo benefici, sfruttando sinergie, cooperando in maniera sempre più integrata. Le sfide che ci aspettano nel futuro non sono semplici, ma se remiamo tutti dalla stessa parte ce la faremo. A partire dal Governo: la politica industriale deve tornare al centro del dibattito seriamente, con una visione strategica che abbia una programmazione almeno triennale e metta al centro pochi temi, ma essenziali: dall’energia alla demografia, dalla produttività alla semplificazione”.
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