“Oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy abbiamo firmato un buon accordo che è stato approvato da oltre l’88% delle lavoratrici e dei lavoratori degli stabilimenti di Beko. È grazie alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori di Beko che, ancora una volta, siamo riusciti a raggiungere un accordo che garantisce il lavoro e un settore strategico come l’elettrodomestico. Questo accordo
costituisce un precedente importante nelle modalità e nel merito.
L’accordo riduce gli esuberi da oltre 1.900 a 937 più i 287 del sito di Siena (per un totale di 1224). Le lavoratrici e i lavoratori di Siena potranno accedere agli ammortizzatori sociali conservativi e alle uscite incentivate volontarie, evitando così i licenziamenti.
Rispetto al piano industriale originariamente presentato da Beko, è stata scongiurata la chiusura della fabbrica di Comunanza e il sito di Cassinetta continuerà l’attuale produzione di frigoriferi che doveva essere ridimensionata; purtroppo non è stata evitata la cessazione della produzione dei congelatori a Siena, ma con l’accordo si prevede un percorso che mira alla reindustrializzazione anche grazie all’impegno del Governo ad acquisire lo stabilimento attraverso Invitalia d’intesa con il Comune di Siena. Per quanto riguarda, inoltre, le funzioni di staff e di ricerca, le riduzioni di attività e di personale sono state limitate solo in parte.
Gli investimenti da parte di Beko, infine, saranno di circa 300 milioni di euro per la durata dell’accordo che arriva al 31 dicembre 2027.
L’azienda ha conosciuto in questi sette mesi la determinazione e la forza delle lavoratrici e dei lavoratori, l’accordo è l’occasione per costruire un futuro industriale e occupazionale per gli stabilimenti italiani. Ora l’impegno del Governo deve andare nella direzione di mettere in campo politiche industriali e investimenti per il rilancio del settore elettrodomestico e per l’occupazione”.
Lo dichiara in una nota Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore elettrodomestico
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 14 aprile 2025
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