Cesetti torna a sollecitare l’istituzione della Zona logistica semplificata (Zls) e decontribuzione sul costo del lavoro


Cesetti torna a sollecitare l’istituzione della Zona logistica semplificata (Zls) e decontribuzione sul costo del lavoro: “Servono provvedimenti immediati, altrimenti rischiamo di perdere centinaia di aziende e migliaia di posti di lavoro”

“Sarebbe utile che la giunta regionale rendesse noto alle nostre imprese quali iniziative siano state prese nei confronti del governo nazionale per istituire la Zona logistica semplificata nelle Marche e, soprattutto, a che punto è l’iter di attuazione dell’ordine del giorno fatto approvare in Parlamento lo scorso dicembre dall’onorevole Francesco Battistoni sull’estensione anche alla nostra regione della decontribuzione del 30% sul costo del lavoro. Lo dico non per amor di polemica, ma perché i dati pubblicati dall’Istat a marzo registrano nel 2024 un drammatico calo dell’export marchigiano. E, purtroppo, la politica dei dazi inaugurata dalla nuova amministrazione Trump, rischia di aggravare ulteriormente lo stato di salute, già precario, della nostra economia. Basti pensare all’ennesimo “sos” lanciato dal distretto del cappello per la brusca frenata del settore, che conta 80 aziende e 1.300 addetti, o alla crisi del settore calzaturiero, che nel periodo 2019-2024 risulta aver perso 4.148 addetti”.

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti, che dopo aver presentato numerosi atti e mozioni per sollecitare alla Regione Marche e al governo nazionale interventi concreti sul fronte delle agevolazioni fiscali alle aziende e della decontribuzione sul costo del lavoro, torna a interrogare la giunta regionale su quanto fatto fino a oggi in questa direzione.

“Purtroppo – afferma Cesetti – sappiamo già la risposta a queste domande. Lo sappiamo noi e lo sanno le imprese: nonostante i numerosi atti approvati all’unanimità dal consiglio regionale, spesso su mia proposta, la giunta non ha alzato un dito nei confronti del governo Meloni affinché anche le Marche beneficiassero di agevolazioni e incentivi che sono stati concessi ad altre Regioni, tra cui l’Abruzzo. Fatto, quest’ultimo, che ha finito addirittura per arrecare un danno alla nostra economia, rendendo appetibili investimenti a poche decine di chilometri oltre il confine marchigiano, che avrebbero invece potuto portare lavoro e ricchezza nel nostro territorio”.

“Dispiace soprattutto rilevare – continua il consigliere dem – che sulla pelle di imprese e lavoratori, il centrodestra marchigiano ha fatto solo propaganda. Ricordo bene, infatti, i pesanti attacchi nei miei confronti da parte dei consiglieri regionali di Forza Italia, quando dissi che l’ordine del giorno Battistoni rappresentava soltanto un bluff, in quanto lo stesso Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso aveva smentito l’estensione di misure di decontribuzione alle Marche. Dissero che le mie critiche erano infondate e pretestuose, ma il tempo, come sempre, è galantuomo: e oggi non c’è una sola impresa nelle Marche e nel Fermano che possa dire di aver beneficiato della decontribuzione del 30% sul costo del lavoro”.

“Non è più tempo di tergiversare – conclude Cesetti -: in un periodo in cui il nostro tessuto produttivo è costretto a misurarsi con le pesanti ripercussioni dell’incerto contesto internazionale, l’aumento dei costi di energia e delle materie prime, nonché l’impennata dell’inflazione, si impongono risposte immediate e risolutive. Chi lavora e produce non può permettersi il lusso di attendere spettatore ai balletti politici del centrodestra nazionale e marchigiano. Le numerose e recenti crisi aziendali che si registrano nel territorio regionale, che coinvolgono anche insediamenti produttivi delle aree interne e del cratere sismico, rischiano di accelerare il processo di deindustrializzazione delle Marche e necessitano di un supporto importante a tutti i livelli istituzionali”.



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