Dopo la scadenza del mandato dell’ultima commissaria nel mese di agosto 2024, non è stata attuata alcuna proroga né è stata effettuata una nuova nomina. Da allora, per oltre otto mesi, il Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna è rimasto privo di organi deliberanti. Il che ha causato una paralisi istituzionale sempre più grave. Il 2 aprile scorso, il direttore del Parco ha ufficializzato che anche il mandato dei revisori dei conti è terminato, sancendo lo stallo totale amministrativo dell’Ente.
Le associazioni e le imprese attive nella valorizzazione del patrimonio culturale del Parco riunite a Monteponi hanno denunciato con forza una situazione con effetti diretti e pesanti sul tessuto economico e sociale del territorio. L’inerzia da parte delle istituzioni competenti, incapaci finora di raggiungere un accordo politico condiviso o di assicurare la continuità gestionale tramite la proroga del commissario straordinario, da associazioni e imprese viene giudicata inaccettabile.
Lo stallo non è solo un problema burocratico, denunciano. Blocca progetti, rallenta iniziative e investimenti fondamentali per il territorio. L’interruzione dell’attività amministrativa compromette ogni possibilità di sviluppo sostenibile e di valorizzazione delle risorse locali, minando anche l’immagine e il ruolo del Parco a livello nazionale e internazionale. Associazioni e imprese ricordano con rammarico che il Parco – dichiarato nel 1998 primo Geoparco UNESCO al mondo – ha perso questo prestigioso riconoscimento nel 2019 proprio a causa delle gravi lacune nella governance.
Associazioni e le imprese coinvolte – da Associazione Amici della Miniera a Associazione Minatori e Memoria, da Associazione Normann Odv a Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici – hanno inviato una nota urgente a Regione Sardegna e al Ministero dell’Ambiente, sollecitando un intervento immediato che consenta di superare questa fase di impasse. Hanno inoltre coinvolto la Comunità del Parco, organo consultivo ma rappresentativo delle istanze di Comuni, Province e Università sarde, affinché eserciti una funzione propositiva e di pressione.
Alla luce della gravità della situazione, associazioni e imprese sollecitano una rapida nomina di nuovi organi direttivi. Organi competenti e dotati di una visione strategica.
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