Aprilia, primo Comune della provincia di Latina sciolto per mafia:
il sistema criminale tra politica, appalti e clan
Il Comune di Aprilia, in provincia di Latina, è stato ufficialmente sciolto per infiltrazioni mafiose. È il primo caso del genere nel territorio pontino, ed emerge da una corposa inchiesta che coinvolge politici, dirigenti pubblici, imprese e la criminalità organizzata locale, in particolare la famiglia mafiosa Forniti, con presunti legami diretti con la ’ndrangheta.
“Tra i nomi più rilevanti figurano l’ex sindaco Lanfranco Principi, alcuni consiglieri comunali ed ex assessori, oltre a dirigenti comunali e imprese edili coinvolte nell’assegnazione di appalti pubblici. Le accuse riguardano un sistema clientelare basato su scambi di favori, infiltrazioni negli appalti, e una gestione amministrativa condizionata da logiche mafiose”, scrive Paola Villa.
Secondo Paola Villa, ex sindaca di Formia, quanto accaduto ad Aprilia rappresenta «la conferma di un meccanismo ben rodato, in cui il controllo mafioso si esercita soprattutto nei periodi elettorali», attraverso la gestione del consenso e la promozione di candidati utili agli interessi criminali. In gioco ci sono lottizzazioni, subappalti, concessioni, licenze commerciali, business della movida e traffico di droga, strumenti di potere e profitto per le mafie.
Lo scioglimento arriva pochi giorni dopo le prescrizioni che hanno colpito le inchieste “Sistema Formia” e “Stazione di Gaeta”, due casi giudiziari importanti per il sud pontino. Villa ha criticato l’esultanza di alcuni ambienti politici per le archiviazioni, ribadendo che la prescrizione non equivale a una assoluzione, ma è solo una cessazione del procedimento per decorrenza dei termini.
La vicenda di Aprilia, e le centinaia di pagine dell’inchiesta “Assedio”, mostrano come la rete mafiosa sia penetrata nel cuore delle istituzioni locali, influenzando scelte amministrative e politiche. Un sistema che arricchisce pochi e impoverisce la collettività, generando un progressivo degrado di servizi, diritti e civiltà.
Il caso Aprilia diventa ora un campanello d’allarme per tutto il Lazio, e conferma la necessità di interventi strutturali, trasparenza negli appalti e un forte impegno culturale e civico contro le mafie.
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