Sta per scadere il termine per presentare la domanda di riconoscimento delle attività faticose e pesanti ai fini del pensionamento anticipato. Le richieste devono essere inviate entro il 1° maggio 2025 da chi maturerà i requisiti pensionistici tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026.
Il beneficio spetta ai lavoratori dipendenti e autonomi, con riferimento alle categorie coinvolte in lavori particolarmente faticosi e pesanti, suddivise come lavori usuranti, notturni a turni, turnisti o notturni tutto l’anno.
A chi è destinata la pensione
Il beneficio è destinato ai lavoratori impegnati in mansioni usuranti, tra cui:
- addetti alla linea di catena;
- conducenti di veicoli adibiti al trasporto pubblico collettivo;
- lavoratori notturni.
Possono accedere alla misura sia i lavoratori dipendenti, sia i lavoratori del settore privato iscritti alle gestioni speciali per autonomi.
Quali sono i requisiti in base alla categoria
Come precisato prima, i lavori faticosi e pesanti si suddividono in usuranti, turnisti e notturni a turni o tutto l’anno. In tutti i casi, sia per i dipendenti che per gli autonomi l’anzianità contributiva, dunque gli anni di contributi che servono, dev’essere di almeno 35 anni. Ma differenze vengono per quanto riguarda l’età minima per richiedere il pensionamento.
Per i lavori usuranti:
- i dipendenti possono accedere al trattamento pensionistico anticipato con un’età minima di 61 anni e 7 mesi, pari a una quota di 97,6;
- per i lavoratori autonomi l’età richiesta è di almeno 62 anni e 7 mesi, ovvero 98,6.
Nel caso dei turnisti notturni, i requisiti variano in base al numero di notti lavorate durante l’anno. I dipendenti che svolgono turni notturni per almeno 78 giorni l’anno devono avere almeno 63 anni e 7 mesi d’età, raggiungendo una quota di 99,6, mentre per gli autonomi il requisito anagrafico sale a 64 anni e 7 mesi, con una quota pari a 100,6.
Per i lavoratori che hanno svolto da 72 a 77 notti di lavoro nell’anno, restano richiesti i 35 anni di contributi, ma l’età minima scende a:
- 62 anni e 7 mesi per i dipendenti, con una quota di 98,6;
- 63 anni e 7 mesi per gli autonomi, con quota 99,6.
Infine, per coloro che hanno prestato attività notturna per l’intero anno, ovvero più di 78 notti, valgono gli stessi requisiti previsti per i lavoratori coinvolti in mansioni particolarmente faticose e pesanti, con l’obbligo di rispettare sia l’anzianità contributiva che il requisito anagrafico previsto per la categoria di appartenenza. Niente più quota 96,7, dunque.
La domanda scade il 1° maggio
I lavoratori che matureranno i requisiti per la pensione anticipata nel corso del 2026 possono presentare la domanda di accesso al beneficio entro il 1° maggio 2025, esclusivamente in modalità telematica.
La richiesta deve essere corredata dal modulo AP45 e dalla documentazione minima indicata nella Tabella A allegata al decreto del 20 settembre 2017 del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, adottato di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Il mancato rispetto del termine comporta lo slittamento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato, secondo le seguenti tempistiche:
- 1 mese di slittamento per ritardi fino a 1 mese;
- 2 mesi di slittamento per ritardi superiori a 1 mese e inferiori a 3;
- 3 mesi di slittamento per ritardi pari o superiori a 3 mesi.
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