De Caterina (Assolombarda): «L’innovazione premia il beauty made in Lombardia»



Filippo De Caterina (courtesy Assolombarda)

I punti di forza della Lombardia, prima regione italiana per la beauty industry con i due terzi del valore complessivo (pari a 11 miliardi di euro nel 2024) e capace di generare i tre quarti della produzione conto terzi italiana? Per Filippo De Caterina, presidente della sezione cosmetica in Assolombarda (associazione confindustriale delle province di Milano, Monza/Brianza, Lodi e Pavia), sono legati alla qualità, sicurezza e attenzione ai dettagli dei prodotti cosmetici made in Lombardia. «Basti pensare che sul fatturato totale, il 53% deriva dall’export e nel 2024 è previsto prossimo al 55 percento. E la sinergia con altri settori come la moda, il design e il packaging ha permesso alle aziende cosmetiche lombarde di sviluppare prodotti innovativi e di alta qualità, rafforzando ulteriormente la loro posizione sul mercato. A mio avviso, innovazione, creatività, qualità e tradizione sono i fattori che rendono unico questo distretto», ha dichiarato De Caterina in quest’intervista in esclusiva per MFF.

Ci sono prospettive o possibilità di ulteriore espansione o di ingresso di nuovi player in Lombardia?

Il fatturato della cosmetica è generato dal mercato interno che vale 4,7 miliardi di euro (il 47% del fatturato totale) e dalle esportazioni che nel 2023 sono state pari a 5,3 miliardi di euro. Nel 2024 il peso dell’export sul fatturato della cosmetica lombarda è previsto in ulteriore crescita, prossimo al 55%. Numeri a parte, le caratteristiche che contraddistinguono le nostre imprese rendono il territorio molto attrattivo per i nuovi investimenti grazie anche a una filiera altamente specializzata che, a livello nazionale, coinvolge quasi 400mila addetti. Chi decide di produrre qui trova certamente le condizioni migliori per sviluppare il proprio business.

Quali sono le specializzazioni beauty più dinamiche all’interno dei vostri territori?

La cosmetica è un mondo in continua evoluzione soprattutto per quanto riguarda i prodotti che vengono offerti sul mercato a una clientela sempre più esigente: prodotti per capelli, viso, mani, corpo. Ma la specializzazione che maggiormente ci contraddistingue è la produzione di make-up. Quella italiana nel mondo ha un valore pari al 55% nel mondo e il 67% in Europa.

Quali sono invece i limiti reali o potenziali allo sviluppo delle imprese lombarde?

In un contesto globale in continuo cambiamento le imprese cosmetiche lombarde si trovano ad affrontare numerose sfide che si giocano su alcuni asset strategici e che incidono profondamente sulla loro competitività. Molti Paesi emergenti, infatti, stanno investendo in tecnologie sempre più avanzate e in capitale umano sempre più specializzato. Per questo occorre una visione a lungo termine senza perdere di vista i temi etici e ambientali, divenuti imprescindibili per le imprese che vogliono competere sui mercati esteri dove l’instabilità dei prezzi delle materie prime, i costi dell’energia che incidono su quelli di produzione, sono le difficoltà quotidiane. A questo scenario si aggiungono i dazi USA. Considerando che gli Stati Uniti sono la principale destinazione dell’export di settore con 1.147 milioni di euro di vendite, pari al 14,5% del fatturato estero, preoccupa l’impatto che i dazi avranno su tutta la filiera cosmetica. Sono, tuttavia, convinto che le imprese cosmetiche lombarde possano continuare a crescere e a mantenere la loro posizione di leadership nel settore. (riproduzione riservata)



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