Anche quest’anno ci dedichiamo alla performance delle imprese sarde, di cui riportiamo la classifica sulla base del Return On Asset (ROA), il rapporto tra l’utile di esercizio accresciuto degli interessi pagati sui debiti finanziari al netto delle imposte e il valore dell’attivo patrimoniale. Il ROA misura la redditività media delle attività dell’impresa, valore rilevante per tutti gli stakeholder, indipendentemente dalla tipologia di rapporto che intercorre con l’impresa. A esempio, un’impresa con ROA pari a 15% genera 15 nuovi euro ogni 1,000 euro di macchinari e altre attività. Quest’anno ci occupiamo quindi della performance delle imprese sarde nel 2022, primo mezzo anno dopo il Covid, visto che lo stato di emergenza è il 1° aprile 2022.
In termini assoluti, le prime 5 Top 1000 sarde per ROA 2022, sono Solarplace (con Roa di 72.9%; 384esima e new entry, operante nel settore del Commercio all’ingrosso di materiale elettrico per impianti di uso industriale); Teknoship (67.6%; 358esima, già 763esima nella precedente, riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto); Sinergies (60.5%; 386esima, installazione di impianti elettrici in edifici); Immobiliare edilrivestimenti (58.9%; new entry 768ima; Costruzione di edifici residenziali e non), e Quality Energy (54.1%; 350ima da 868ima; Commercio al dettaglio). Controllando per la dimensione dell’impresa, attraverso la creazione di classi omogenee e aggiustando per la redditività media del settore, a queste 5 imprese si aggiungono le seguenti, prime nella propria categoria dimensionale per ROA aggiustato. Ardea (50.6%, 291esima oggi, 244esima nella precedente ma quarta assoluta per ROA 2021, (Commercio all’ingrosso di articoli medicali ed ortopedici); World immobiliare (47.5%, 582ima oggi già 277esima; Locazione immobiliare), So.pi.co. (49.2%, 966ima, new entry; Costruzione di edifici residenziali e non); Solarsi (50.2%, 745ima, new entry; Installazione di impianti elettrici in edifici); A.s.t.i. Supermercati (37.5%; 807esima già 711esima; Minimercati ed esercizi alimentari). Dreams (35.3%, new entry 314esima; Alberghi e strutture simili); Mp finance Calabona (40.7%; new entry 488esima; Costruzione di edifici residenziali e non); Mastio Giuseppe (38.7%; 488esima già 597esima; Costruzione di edifici residenziali e non); Saras (23.2%; Raffinerie) e Nuova casa di cura (3.7%, 152esima, già 134esima; Ospedali e case di cura).
Complessivamente, l’effetto del Bonus 110% è piuttosto evidente. Come accennato, una qualsiasi analisi delle determinanti della performance delle imprese nel 2022 distorta dal Covid non potrebbe portare che a evidenze ugualmente distorte. Tuttavia, distorsione per distorsione, possiamo confrontare internamente il campione delle Top1000 sarde, ad esempio mettendo a confronto il sottocampione delle Top1000 sarde gestite da uomini (con amministratore delegato uomo) e quello delle Top1000 sarde gestite da donne. Ricordiamo infatti, che fra i primi obiettivi del PNRR vi è la diminuzione delle disuguaglianze, prima fra tutte la cd. gender inequality.
Lo stato dei fatti al 2022 risulta quindi utile trattandosi del punto di partenza in tal senso. Il dato che emerge è in linea con la tendenza nazionale. Delle 859 imprese Top1000 per le quali è stato possibile identificare l’amministratore delegato, in 720 casi si tratta di uomini, in 139 casi di donne; il divario M-F è più marcato nelle imprese di più grandi dimensioni: in media, c’è un donna in posizione apicale ogni 5 uomini nella medesima posizione, rapporto che cresce fino a 1:6 se consideriamo le imprese più grandi e importanti. Tali evidenze lascerebbero pensare che gli uomini sono più bravi delle donne come gestori di impresa. Tuttavia, il dato sulle performance ci dice l’opposto: tale differenza in realtà non esiste.
In media le imprese gestite da uomini sono performanti essenzialmente come quelle gestite da donne: il ROA differenziale è 0.5% a favore degli uomini, non statisticamente significativo. Se verifichiamo classe per classe, l’evidenza non cambia: in 4 casi su 9 le donne fanno meglio degli uomini (il ROA M-F è negativo), in 5 caso l’opposto; in pochi casi, il ROA differenziale è statisticamente significativo, 2 volte in favore degli uomini 1 volta in favore delle donne. Semplici evidenze empiriche come quelle appena riportate, dipingono un importante grado di gender inequality. La quantificazione del problema, le azioni del governo centrale e delle municipalità locali, e la crescente attenzione al tema posta anche dal PNRR sono gli elementi da cui partire per un contesto economico più equo.
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