Decreto Bollette: le piccole imprese restano al freddo – Bologna Cronaca


A Bologna come altrove, i costi crescono e le risposte sembrano ancora troppo selettive.
Il recente Decreto Bollette, approvato ieri dal governo, ha sollevato una valanga di critiche da parte delle PMI, che si sentono escluse dalle misure di contenimento dei costi energetici.
La norma prevede l’azzeramento degli oneri di sistema solo per le imprese con una potenza disponibile superiore a 16,5 kW, tagliando fuori una larga fetta del tessuto produttivo italiano, fatto in gran parte da attività con consumi inferiori ma comunque significativi per la sostenibilità aziendale.
ConfcommercioConfesercenti e altre sigle hanno fatto sentire la loro voce: il decreto “favorisce le grandi” e rischia di accentuare le disuguaglianze competitive, in un periodo in cui la crisi dei costi energetici si abbatte in modo trasversale, ma con maggiore impatto su chi ha margini più ridotti.
Anche a Bologna, città di artigianicommercianti e piccole attività nei servizi, la delusione è tangibile. L’incremento dei prezzi delle forniture sta mettendo a rischio la tenuta economica di molte realtà locali, che si trovano ad affrontare aumenti in bolletta fino al 90% rispetto al 2024.
Al momento non sono state annunciate modifiche al provvedimento, ma i segnali dal mondo produttivo sono chiari. Si chiede un intervento correttivo, capace di includere anche chi, pur consumando meno, rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia italiana.
Secondo alcune voci politiche, nei prossimi mesi si potrebbe aprire un tavolo di confronto per una revisione del decreto. Misure strutturali e non solo contingenti sembrano ormai necessarie, per evitare che la frattura tra grandi imprese e PMI diventi insanabile.

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