Farmindustria, tutela della proprietà industriale decisiva per i nuovi investimenti


In foto Marcello Cattani

“Una tutela rigorosa della proprietà intellettuale è fondamentale per gli investimenti che nella farmaceutica significano nuovi trattamenti. Un suo indebolimento rappresenta invece un danno per i pazienti di oggi e di domani perché riduce la disponibilità di cure.” Lo afferma Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, in occasione della Giornata mondiale della proprietà intellettuale.



“Le sfide che abbiamo davanti a livello globale sono tante: un quadro geopolitico in continua trasformazione, l’invecchiamento della popolazione, la crescita della cronicità e le nuove domande di salute. A ciò si aggiunge la rivoluzione nella ricerca, grazie all’IA e agli incredibili progressi tecnologici, con 2.000 miliardi di dollari di investimenti farmaceutici in R&S tra il 2025 e il 2030 e 24.000 molecole oggi già in sviluppo nel mondo”, spiega Cattani sottolineando che “l’Europa da troppi anni perde competitività. Non possiamo quindi più temporeggiare. Serve una risposta urgente e un quadro regolatorio più favorevole agli investimenti e all’innovazione. Perché la concorrenza di altri Paesi – Usa, Cina, Singapore, Emirati Arabi, Arabia Saudita – è forte”.

Per Cattani “I numeri li abbiamo.” “L’Italia” – dice – “gioca un ruolo da protagonista sia per i brevetti, cresciuti più che nell’Ue negli ultimi 5 anni (più 30 per cento rispetto a più 16 per cento) sia per export, 54 miliardi nel 2024, con un surplus con l’estero di farmaci e vaccini di più 21 miliardi.” Mentre gli investimenti in ricerca e produzione arrivano a 4 miliardi all’anno.



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