Nuovi incentivi auto, Meloni fa l’All in: di tasca sua l’80% a fondo perduto | Follia pura per le casse dello Stato


Il governo ha messo in campo una misura che va incontro ai cittadini e iuta anche la transizione ecologica

Il Bonus Colonnine 2025 rappresenta una delle principali misure di sostegno alla mobilità elettrica in Italia. L’obiettivo è favorire l’espansione delle infrastrutture di ricarica, sia nel settore privato che pubblico, con contributi economici destinati a cittadini, imprese e amministrazioni. Il piano rientra nella più ampia strategia nazionale di transizione ecologica e sviluppo sostenibile.

Per i privati, il bonus prevede un contributo a fondo perduto pari all’80% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di wallbox o colonnine domestiche. L’importo massimo erogabile è di 1.500 euro per singolo utente e fino a 8.000 euro per i condomini, qualora l’intervento interessi parti comuni. Possono richiedere il bonus tutte le persone fisiche residenti in Italia e i condomini che installano una infrastruttura presso la propria abitazione.

Una novità importante del 2025 riguarda il periodo di spesa ammissibile. Possono presentare domanda coloro che abbiano acquistato e installato le colonnine tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2024. Il termine per l’invio delle domande è fissato dal 29 aprile al 27 maggio 2025, attraverso la piattaforma online di Invitalia. L’accesso al portale richiede autenticazione tramite SPID, CIE o CNS, e la presentazione della documentazione relativa alle spese sostenute.

Le risorse destinate ai cittadini ammontano a 20 milioni di euro per il 2024, una cifra inferiore rispetto ai 40 milioni assegnati negli anni precedenti. Questo ridimensionamento dei fondi fa ipotizzare che il 2025 potrebbe essere l’ultimo anno di operatività della misura, salvo nuove proroghe o rifinanziamenti decisi dal Governo.

Bonus colonnine 2025 per imprese e professionisti

Anche imprese e professionisti potranno beneficiare del bonus colonnine, seppure con modalità diverse. Per loro è previsto un credito d’imposta pari al 40% delle spese di acquisto e installazione di stazioni di ricarica, con importi variabili in base alla potenza e alla tipologia degli impianti. Le domande sono state raccolte fino al 20 giugno 2024, ma non si esclude l’apertura di nuove finestre nel 2025 in caso di fondi residui.

Sono ammesse sia infrastrutture in corrente alternata (AC) da 7,4 a 22 kW, sia colonnine rapide in corrente continua (DC) fino a oltre 100 kW. Le spese accessorie, come quelle di installazione e collaudo, possono essere incluse nel contributo, purché non superino il 10% ciascuna del valore complessivo del progetto.

Incentivi auto - fonte pexels - palermolive.it
Incentivi auto – fonte pexels – palermolive.it

Incentivi per enti pubblici e infrastrutture pubbliche

Il sostegno agli enti pubblici si concretizza attraverso fondi PNRR gestiti dal MASE e dal GSE. Sono previsti 360 milioni di euro per le strade extraurbane e 279 milioni per i centri urbani, destinati alla realizzazione di oltre 21.000 punti di ricarica rapidi e ultra-rapidi. Non sono i Comuni a gestire direttamente i fondi, ma operatori qualificati che collaborano con gli enti locali.

Nel 2025 l’impegno principale sarà completare i progetti già finanziati, dato che non sono previste nuove finestre per l’accesso ai fondi. Tuttavia, il Governo punta a semplificare le procedure e a velocizzare l’installazione delle infrastrutture, in modo da garantire una diffusione capillare delle colonnine e sostenere così la crescita della mobilità elettrica nel Paese.



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