L’Umbria si trova a fare i conti con una nuova impennata della TARI, la tassa sui rifiuti, che per il 2025 subirà un aumento del 6,47% per le utenze domestiche e del 6,02% per quelle non domestiche. Un rincaro che nasce da una normativa nazionale, quella predisposta da ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), e recepita a livello regionale con il Piano Economico Finanziario (PEF) approvato da AURI lo scorso 16 aprile. Ma nonostante l’origine tecnica della misura, l’approvazione in Consiglio Comunale a Perugia ha acceso uno scontro politico acceso.
Le nuove tariffe, già stabilite dalla precedente giunta Romizi con la delibera n. 50 del 29 aprile, sono state ufficialmente confermate dall’attuale amministrazione guidata dalla sindaca Vittoria Ferdinandi. Il gettito stimato per il 2025 ammonta a quasi 55 milioni di euro. L’aumento non è una scelta politica locale, ma un obbligo normativo nazionale e la giunta sottolinea il suo obiettivo: “Vogliamo fare in modo che nessuna famiglia in difficoltà resti esclusa dal diritto a un’esenzione equa e giusta“. Queste le parole dell’assessora al bilancio Alessandra Sartore, che ha presentato le misure compensative.
Oltre 2 milioni per le esenzioni, ma le opposizioni insorgono
La giunta ha stanziato oltre 2 milioni di euro per sostenere le famiglie in maggiore difficoltà economica, attraverso esenzioni e agevolazioni legate all’ISEE. Le risorse derivano da voci eterogenee: 1 milione da recupero dell’evasione fiscale, 222 mila euro dal MIUR, 76 mila euro dalla raccolta differenziata e 433 mila euro dal bilancio comunale. Prevista anche una componente perequativa da 6 euro per utenza, destinata al nuovo “bonus sociale rifiuti” per i nuclei in condizioni disagiate.
Il Consiglio ha approvato l’atto con 18 voti favorevoli e 5 contrari, ma le critiche non si sono fatte attendere. Nilo Arcudi ha denunciato l’assenza di una visione strutturale: “Si sarebbe dovuto intervenire in modo strutturale sulla gestione dei rifiuti, puntando sull’autosufficienza e chiudendo il ciclo con il termovalorizzatore, per evitare di gravare ulteriormente sul ceto medio già sotto pressione“. Augusto Peltristo ha rincarato la dose, dichiarando che “l’Umbria è già ai vertici per pressione fiscale“.
La maggioranza difende l’impostazione tecnica, la minoranza accusa incoerenze
A difendere la delibera si sono schierati i consiglieri Marko Hromis e Fabrizio Ferranti. I due hanno evidenziato la natura obbligata dell’aumento sottolineanco che ARERA ha stabilito l’incremento, AURI lo ha validato, e la precedente giunta lo ha approvato. “Un anno fa votarono a favore dell’aumento biennale, oggi si cambia posizione per convenienza politica“, ha dichiarato Hromis.
Leonardo Varasano ha accusato l’opposizione di strumentalizzare la questione in chiave elettorale, mentre Nicola Paciotti ha ricordato che già in passato si era espresso contro l’aumento. Intanto, Edoardo Gentili ha rilanciato l’urgenza di investimenti strutturali per evitare nuovi rincari in futuro, e Cesare Carini ha chiesto più equità nei criteri di tariffazione, con sistemi di misurazione più precisi.
Le prossime mosse della giunta Ferdinandi
Il contesto è reso difficile da vincoli normativi stringenti e da una pressione fiscale già elevata, ma la giunta Ferdinandi punta su correttivi locali. Confermate le agevolazioni per le famiglie che conferiscono ai centri di raccolta e per le attività che effettuano riciclo autonomo. Previsto anche un fondo di oltre 220 mila euro per i cittadini residenti in aree soggette a disagio ambientale.
A chiudere il dibattito è stato David Grohmann, che ha rilanciato un piano di medio periodo: “Vogliamo intervenire su esenzioni, orari di raccolta, incentivi per il compostaggio e miglioramenti della raccolta differenziata, a partire dall’estensione della tariffazione puntuale a Ponte San Giovanni, San Sisto e Castel del Piano“.
Il tema TARI si conferma terreno sensibile e divisivo, con il rischio che diventi bandiera ideologica più che oggetto di una strategia organica. Nel frattempo, famiglie e imprese umbre si preparano a una nuova stagione di rincari.
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