«Stiamo lavorando per rendere la sostenibilità e le tecnologie un fattore di sviluppo per tutti i nostri territori». Pensieri e parole sono quelli del ministro all’Ambiente e alla Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin contenute nel messaggio inviato ai lavori dell’assemblea pubblica di Confindustria Taranto sul tema “Le rotte del cambiamento.
Gli scenari che si delineano per il territorio simbolo del Mezzogiorno d’Italia” tenutasi il 6 marzo nell’aula “Fasan” della Scuola sottufficiali della Marina militare alla presenza del presidente nazionale della confederazione degli industriali Emanuele Orsini.
«Taranto – ha sottolineato il ministro Pichetto Fratin – si trova in una posizione chiave per il Paese nell’ambito di un disegno ambizioso che mette al centro dello sviluppo dell’industria e della sostenibilità».
Il ministro dell’Ambiente ha poi ricordato l’impegno del governo e del suo Ministero nel rendere la “nuova Ilva”, quella che nascerà con un nuovo management, decarbonizzata. «Questo – ha aggiunto Pichetto Fratin – significherà riavviare tutto il sistema di innovazione, modernizzazione e salubrità». Ma, soprattutto, ha ribadito il fatto che il porto di Taranto sarà un hub per l’eolico offshore. «Ho firmato il decreto che è stato trasmesso per il concerto con i ministeri dell’Economia e dei trasporti interessati alla questione. È un impegno – ha concluso Gilberto Pichetto Fratin – per creare un nuovo percorso che permetta al nostro Paese di essere competitivo».
Di Ilva ha parlato, nel suo messaggio video, anche il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, il quale ha ribadito come l’obiettivo principale sia quello di coniugare salute e lavoro e come resta centrale dare una soluzione alla crisi dell’ex Ilva «che abbiamo ereditato» con un player industriale internazionale «che, insieme a noi, imbocchi con decisione il percorso della piena decarbonizzazione assicurando quella continuità produttiva, quella competitività e le opere di bonifica che noi dobbiamo a questo territorio. Siamo vicini – ha detto ancora Urso riferendosi alla vendita degli stabilimenti – a un traguardo importante grazie anche al lavoro indefesso dei commissari straordinari sotto la vigilanza del governo. Entro il 14 marzo, quindi tra pochi giorni – ha ribadito il ministro – sarà individuata la proposta migliore. Il nostro governo ha onorato tutti gli impegni verso i lavoratori, l’indotto e la comunità tarantina. Lo ha fatto con interventi che si sono susseguiti in questi due anni a sostegno della filiera, a tutela del lavoro attraverso la misura anche della cassa integrazione e nei confronti della comunità tarantina e nello specifico del quartiere Tamburi. La nostra priorità era e resta coniugare il diritto costituzionale alla salute con quello del lavoro, la sostenibilità ambientale e la produttività, senza sacrificare una per l’altra come è accaduto in passato».
Poi a riprova dell’interesse del governo per l’area di Taranto, il ministro Urso ha ricordato l’importanza del Tecnopolo del Mediterraneo la cui governance è stata definita e finanziata per cui è pronto a partire «e posizionerà Taranto in prima linea nella transizione verde» e l’apertura in riva allo Jonio della Casa del made in Italy «per offrire assistenza su incentivi e investimenti a supporto dello sviluppo e dell’internazionalizzazione delle imprese».
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