Il DL Bollette, discusso ieri alla X Commissione della Camera dei Deputati, prevede misure di sostegno per contrastare il caro energia. Tuttavia, la decisione di limitare i benefici alle imprese con potenza superiore ai 16,5 kW potrebbe tradursi in un aggravio di 2,8 miliardi di euro per le piccole attività del terziario.
Rischi per il commercio, il turismo e i servizi
Secondo Confesercenti, l’attuale impostazione del decreto lascia escluse circa 1,2 milioni di imprese, particolarmente vulnerabili all’aumento dei costi energetici. Le attività del commercio, della ristorazione e dei servizi professionali rischiano di subire un incremento medio annuo di 2.400 euro per azienda.
Ecco la stima dell’impatto economico per settore:
- Commercio al dettaglio e all’ingrosso: 1,32 miliardi di euro;
- Ristorazione: 192 milioni di euro;
- Informazione e comunicazione: 120 milioni di euro;
- Attività professionali: 960 milioni di euro;
- Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese: 240 milioni di euro.
Confesercenti: “Necessario abbassare la soglia a 4,5 kW”
L’Associazione propone di ridurre la soglia di accesso agli aiuti a 4,5 kW, come avvenuto in passato, per includere un numero maggiore di attività economiche. Inoltre, ritiene che le misure attuali, come l’azzeramento temporaneo della componente ASOS, siano insufficienti a garantire un sollievo duraturo per le imprese.
Confesercenti sottolinea anche l’importanza di un monitoraggio trasparente dei costi energetici, tramite il trasferimento dei dati ATECO nel sistema informativo integrato, affinché tutte le imprese possano accedere a informazioni chiare sulle tariffe applicate.
L’Associazione chiede quindi un intervento più strutturato e inclusivo, affinché il DL Bollette possa realmente sostenere il tessuto economico del terziario, che rappresenta una parte essenziale dell’economia italiana.
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