Mentre impazza la caccia dei ministeri alle risorse del piano Transizione 5.0 che, stando alle ultime voci, potrebbero essere sacrificate sull’altare delle misure di sostegno alle filiere colpite dai dazi, il Governo ha confermato in un recente webinar organizzato da Anima – Confindustria Meccanica Varia – che usciranno “a brevissimo” due decreti interministeriali sul piano Transizione 4.0 (quello che deve mettere a posto il pasticcio creato con il tetto a 2,2 miliardi introducendo la nuova procedura per le prenotazioni) e sul piano Transizione 5.0.
È pronta anche la nuova versione della circolare operativa con nuovi esempi e una nuova tornata di FAQ, che potrebbe arrivare in settimana. Arriveranno progressivamente anche una serie di aggiornamenti della piattaforme volti ad accogliere le novità già previste e quelle in arrivo.
Dal canto suo GSE ha minimizzato il tema dei ritardi sulla chiusura delle pratiche, invitando le imprese a segnalare eventuali ritardi tramite i canali preposti.
Le novità in arrivo
Ma quali sono le novità annunciate dal Governo, sperando che possano essere effettivamente utilizzate e che non siano invece un “requiem” per il piano, che nel frattempo ha superato quota 700 milioni di crediti prenotati?
Una delle novità principali è che sarà possibile presentare più progetti in parallelo sulla stessa struttura produttiva qualora si tratti di interventi di innovazione che riguardano processi differenti.
Novità poi sul fronte rinnovabili: l’impianto di generazione delle energie rinnovabili potrà essere messo a disposizione anche da un produttore terzo, come ad esempio una Energy Service Company (ESCo), in conformità con la disciplina regolatoria dell’autoconsumo a distanza, superando così la stretta coincidenza attualmente esistente tra produttore e beneficiario. Saranno ammessi investimenti finalizzati al recupero di calore di scarto all’interno dei processi produttivi, con la possibilità di riutilizzarlo nell’ambito degli stessi processi o trasformarlo in altri vettori energetici.
Sempre in ambito rinnovabili si prevede una revisione al rialzo dei massimali di spesa, espressi in euro per kWh, per gli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli di tipo B e C a maggiore efficienza, con un incremento fino a un massimo del 15% rispetto ai valori attualmente in vigore. E saranno introdotti massimali specifici di costo per gli impianti solari termici, variabili in base alle temperature di utilizzo e alle superfici captanti.
Un’ulteriore novità riguarda la possibilità, per ottenere l’aliquota base in presenza di un contratto di performance EPC con una ESCo, di non dover più ricorrere a una certificazione di parte terza, affidando invece alla stessa ESCo la produzione della documentazione Ex ante ed Ex post.
Ultima anticipazione: sarà chiarito che i termini di verifica della documentazione da parte del GSE, stabiliti dalla normativa in 5 o 10 giorni, dovranno essere intesi come “giorni lavorativi”.
In arrivo FAQ con chiarimenti sulle semplificazioni e la cumulabilità
Le prossime FAQ includeranno inoltre diversi chiarimenti. Tra le più attese sicuramente quelle che riguarderanno le semplificazioni e la cumulabilità.
Quanto alle semplificazioni sarà specificato meglio cosa si intenda per beni obsoleti già ammortizzati contabilmente, ma soprattutto sarà rivista la parte relativa all’indicazione delle norme e prassi di settore.
Saranno poi forniti esempi pratici di calcolo per la sostituzione di beni obsoleti: sostituzione di un bene autonomo obsoleto, sostituzione di beni obsoleti e non obsoleti in un’unica linea produttiva e sostituzione di beni obsoleti e non obsoleti in più linee produttive.
Ci sarà poi un chiarimento sul criterio di accesso alla procedura semplificata per i beni acquisiti in leasing e poi riscattati.
Quanto alla cumulabilità con altre agevolazioni, saranno fornite ulteriori precisazioni sul cumulo con risorse nazionali ed europee, incluso il principio nella nettizzazione e la la condizione che le due agevolazioni non possano coprire la stessa quota di costo e l’impatto sul calcolo della base imponibile per il 5.0.
Sarà chiarita la cumulabilità con le ZES (Zone Economiche Speciali) e ZLS (Zone Logistiche Semplificate) e verrà ribadito che la cumulabilità con il 5.0 è aperta in generale, ma è necessario verificare che le altre misure agevolative non prevedano specifiche incompatibilità.
Altre FAQ riguarderanno il DNSH. Sarà confermata l’interpretazione sull’esclusione delle attività legate alla produzione di rifiuti speciali, saranno forniti ulteriori dettagli sull’applicazione delle eccezioni al principio DNSH per le attività ETS (Emission Trading System), precisando che sono ammissibili investimenti collaterali ai flussi di emissione, mentre non sono ammessi investimenti direttamente connessi a combustibili fossili, anche con l’utilizzo di certificati di origine.
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