Scavi Pnrr. Copparo riscopre i reperti del passato


Copparo. I lavori del cantiere “Rigenera Copparo”, finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, non stanno solo trasformando il volto urbano del centro cittadino, ma stanno anche restituendo alla comunità una straordinaria pagina del suo passato.

Per questi cantieri è stata attivata la sorveglianza archeologica, una misura fondamentale per preservare le tracce storiche che potrebbero riemergere dal sottosuolo. Ed è proprio ciò che è accaduto: le attività di scavo hanno portato più volte alla luce testimonianze di diversi secoli or sono. Le indagini sono condotte dal team coordinato da Flavia Amato, già attiva in numerosi scavi sul territorio e nei laboratori di archeologia rivolti alle scuole insieme al Gaf (Gruppo Archeologico Ferrarese).

Le archeologhe sono impegnate nello scavo e nella documentazione, ma non hanno voluto trascurare l’aspetto della divulgazione e hanno coinvolto le classi della primaria per illustrare alle giovani generazioni cosa sia emerso e il valore delle indagini.

L’ultimo dei ritrovamenti, particolarmente affascinante, è avvenuto nel quadrante centrale di piazza del Popolo: è affiorata una vasca da butto, una sorta di cisterna utilizzata anticamente per gettare i materiali non più utilizzati. Al suo interno sono stati ritrovati cocci, piatti e tazze decorate, oltre a resti alimentari. Una scoperta di grande interesse, capace di raccontare gli usi, i costumi e la dieta delle persone che vissero a Copparo, attorno e nella Delizia, nei secoli passati: autentici frammenti di vita quotidiana.

“Il cantiere Pnrr ci sta regalando anche un impagabile sguardo sul nostro passato – afferma il sindaco Fabrizio Pagnoni -. Con il prezioso supporto della Soprintendenza, contiamo di poter condividere con tutta la comunità le meraviglie di questo patrimonio nascosto e ora portato alla luce”.

Il primo ritrovamento in piazza della Libertà aveva riportato alla luce alcune murature ipotizzate risalire al XVIII secolo: muri perimetrali che collegavano il muro di cinta del castello alla piazza antistante. Un ritrovamento importante, che conferma la rappresentazione storica della Delizia di Copparo come un castello quadrilatero con torri, circondato da mura e strutture di collegamento.

Quindi in piazza del Popolo, a soli venti centimetri di profondità sotto l’asfalto, sono affiorate le tracce di murature settecentesche che delimitavano gli orti situati sul retro dell’antico castello. Il futuro di Copparo si intreccia dunque con le sue radici più profonde e con la riscoperta del territorio e la memoria collettiva.

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