Obbligo di assicurazione contro le calamità naturali: costi e benefici


La Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) ha introdotto l’obbligo di assicurazione per le imprese italiane a copertura dei danni ai beni immobili, impianti e macchinari causati da calamità naturali come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni, che si verificano su tutto il territorio nazionale. L’assicurazione andrà stipulata entro il 31 marzo 2025. Quale sarà l’impatto economico per il sistema imprenditoriale del nostro Paese, in particolare per le PMI?

Secondo le prime stime, i costi annuali delle polizze, proporzionali al rischio della zona in cui si trovano le sedi aziendali, potranno raggiungere fino a 12.000 euro per le imprese situate in aree ad alto rischio, come zone sismiche o soggette a frequenti alluvioni. Il Centro Studi di Unimpresa, sull’argomento, ha realizzato un focus con numeri, cifre e proiezioni. Ecco i più significativi.

L’analisi di Unimpresa

L’analisi di Unimpresa si riferisce ad una proiezione dei costi. Si parte da una PMI con una sede da 500 metri quadrati e 15 dipendenti, con una serie di costi variabili in base al livello di rischio. Eccoli:

  • tra 1.500 e 3.000 euro in aree a basso rischio,
  • da 3.000 a 6.000 euro in zone a medio rischio,
  • tra 6.000 e 12.000 euro per le imprese in zone considerate ad alto rischio.

Per le grandi imprese con più stabilimenti, la spesa annua potrebbe superare i 30.000 euro.

Il calcolo considera polizze con franchigie non superiori al 15% del danno e premi proporzionali al rischio. Più nel dettaglio, Unimpresa simula l’impatto economico per una PMI in zona a medio rischio, con un premio assicurativo annuo di 4.500 euro. Considerando un’alluvione che causa conseguenze economiche per 500.000 euro e una polizza che copre l’85% dei danni, l’impresa dovrà sostenere un esborso di 75.000 euro, invece di 500.000.

I principi della legge

Sono quattro le principali disposizioni della norma:

  • obbligo per tutte le imprese italiane e per le imprese estere con stabile organizzazione in Italia di stipulare, entro il 31 marzo 2025, una polizza assicurativa che copra i danni subiti da beni aziendali a causa di eventi catastrofali;
  • definizione di eventi catastrofali, nel senso che sono considerati tali i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni. Condizioni delle polizze, che devono prevedere scoperti o franchigie non superiori al 15% del danno subito, mentre i premi devono essere proporzionali al rischio;
  • sanzioni per le imprese inadempienti;
  • l’impossibilità di accedere a contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche, comprese quelle previste in caso di eventi calamitosi, alle imprese che alla data indicata non avranno stipulato la polizza.

Obbligo di assicurazione contro le calamità naturali: incentivi e tariffe agevolate

L’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali rappresenta un passo avanti importante per il mercato assicurativo italiano. Allineandosi così ad altri Paesi europei come Francia, Germania, Austria e Spagna. La polizza se da un lato tutelerà le imprese di fronte ai sempre più frequenti eventi climatici estremi, dall’altro diventa un costo fisso piuttosto oneroso.

Ecco perché Giovanna Ferrara, presidente di Unimpresa, è convinta che sia necessario prevedere incentivi fiscali e tariffe calmierate per mitigare l’impatto economico per le piccole e medie imprese. Diverse le criticità previste. Tra queste, il “rischio di aumento dei premi negli anni, se il mercato assicurativo non sarà regolato con un intervento pubblico”. Ferrara riconosce, in ogni caso, che l’assicurazione obbligatoria “sebbene comporti un costo fisso annuo, può prevenire danni finanziari molto più gravi e garantire la sopravvivenza dell’impresa in caso di calamità”.



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