Allarme di Fanelli sui fondi Ue: 55 milioni a rischio disimpegno


I sorrisi nelle foto di rito a margine dell’incotnro? Secondo la capogruppo del Pd Micaela Fanelli sono forzati perché il ministro Foti, successore di Raffaele Fitto alle Politiche di coesione, ha chiamato a Roma il governatore del Molise per redarguirlo. La XX Regione è fanalino di coda nell’impegno delle risorse del nuovo ciclo di programmazione – accusa Fanelli – e rischia di perdere (il rischio pare di capire è più che concreto) i primi 55 milioni.
«La scorsa settimana il presidente Roberti non è stato presente in Consiglio perché convocato dal ministro Foti. Rimando alle foto di gruppo con tanto di parlamentare di Fdi, postate sui social, con sorriso a 24 carati, nascondendo la verità dei fatti. Roberti – sostiene la consigliera dem di Palazzo D’Aimmo – è stato convocato per essere strigliato nel più severo dei modi dal ministro. Perché? Perché siamo ultimi nella spesa dei fondi addizionali. In particolare, il ritardo è gravissimo e non più colmabile per la spesa dei fondi Ue (Fesr e dell’Fse). Lo ha scritto il ministro nella lettera di convocazione che ho chiesto di acquisire insieme alla documentazione relativa all’avanzamento della spesa e alle regole Ue sul disimpegno delle risorse. Ad oggi, i programmi 21/27 hanno zero impegni e zero pagamenti (dati al 30 ottobre 24). Se sono confermati dagli atti richiesti, siamo l’ultima regione europea».
Fanelli ha chiesto di acquisire documenti e informazioni perché, prosegue, «se è vera questa situazione, bisogna dichiarare lo stato di emergenza. Nessun euro dei fondi Ue verrà impegnato in regione, con la perdita di 55 milioni di euro nel 2025 (altri 55 a dicembre 26 e 48 a dicembre 27). Si rischia di buttare a mare complessivamente 500 milioni. Di una gravità inaudita!». Quindi, assicura: «Faremo piena chiarezza in Consiglio, ma intanto lanciamo al partenariato l’allarme massimo. Così non uscirà un bando per le imprese (d’altronde sui fondi Ue non ce ne sono da anni). La domanda di anticipazione delle risorse ce l’hanno fatta rimangiare? La domanda di pagamento non l’abbiamo neanche inoltrata? Il monitoraggio rafforzato (una sorta di commissariamento) non dà esiti di nessun tipo? In altri momenti o in altre Regioni, su questo starebbe cadendo una Giunta! Qui silenzio assordante, peggio, compiacenza e finzione. Non serviranno accorgimenti come sponde sul credito di imposta, Zes o fondi per fare il cosiddetto “switch” e salvare formalmente un poco di soldi per finta, perché sono soldi che non arriveranno al territorio. Si fingerà di non disimpegnare per evitare le certificazioni in rosso, ma la sostanza non cambierà. Al territorio del Molise non arriveranno le risorse aggiuntive che dovrebbero farci recuperare i ritardi. Nel mentre, ovviamente, le altre regioni confinanti, anche quelle del famoso Sud, vanno avanti senza indugio. Bandi ed energia alle imprese e alla competitività e alla crescita, al lavoro e ad un tessuto sempre più povero e diseguale». Infine, la domanda: «Chi sono i responsabili di tutto ciò? Pagheranno? Sul piano politico, ma anche su quello tecnico? Noi lavoreremo perché così sia».
La replica arriva dal Servizio Coordinamento Programmazione comunitaria Fesr-Fse. Nell’incontro col ministro Foti, si legge nella nota, «nessuna strigliata, ma un confronto sull’attuazione del Programma regionale Molise Fesr-Fse Plus 2021-2027, coevo all’ininterrotto lavoro della Struttura di Programmazione regionale svolto d’intesa con quella del Dipartimento delle Politiche di Coesione. Per poter avviare in maniera efficace l’attuazione del Programma di Gestione, è stato innanzitutto necessario definire un nuovo modello di governance, trasfuso nella nuova versione del SI.GE.CO. e del relativo Manuale delle Procedure dell’AdG, pubblicato sul sito della Regione Molise nella sezione dedicata alle Politiche di Coesione e sul Burm in Edizione straordinaria.
La Regione ha quindi fornito al Dipartimento una relazione sull’attuazione del Programma Comunitario, dettagliata per ogni singola Priorità, nella quale sono riportate azioni e cronoprogrammi che contribuiranno al raggiungimento del Target n+3 al 2025, scongiurando quindi ogni rischio di disimpegno e conseguentemente recuperando i ritardi attuativi registrati a partire dalla data di approvazione del Programma. Un lavoro ininterrotto che ha trovato condivisione e utile contributo dall’intero partenariato presente al Comitato di Sorveglianza di ottobre 2024.
I documenti sono naturalmente a disposizione di tutti. Le strutture regionali stanno lavorando sulla programmazione e fare allarmismo non giova a nessuno».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link