di Laura Boccanera
Niente corse all’ippodromo Mori, il Ministero non determina il contributo a favore degli impianti e la società è costretta a rinunciare. «Senza sapere a quanto ammonta il contributo è correre alla cieca, un rischio che un piccolo ippodromo non può permettersi. Una decisione che abbiamo preso non a cuor leggero, siamo una famiglia ippica da 100 anni e per la prima volta siamo costretti a rinunciare».
Paolo Mori, proprietario assieme al fratello Ermanno della società che gestisce l’ippodromo di Civitanova Alta ha incassato la solidarietà di tanti colleghi, ma non il contributo che il Masaf, il Ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste, concede ai gestori degli impianti. A differenza degli anni passati, quando il contributo, pur in ritardo, era determinato, quest’anno non si sa ancora se ci saranno tagli e di quale entità e questo, soprattutto per i piccoli ippodromi a gestione familiare significa farsi carico di un rischio economico gravoso.
La notizia della rinuncia alle corse è comparsa sul portale specializzato Gaet, “Galoppo e trotto” e Paolo Mori conferma: «l’organizzazione delle corse è impegnativa, significa farsi carico di grosse responsabilità e coinvolgere operatori esterne, per le riprese, per i service, obbliga al rispetto di una serie di oneri perché si lavora con la pubblica amministrazione. Avremmo dovuto aprire a marzo per le corse di marzo, aprile e maggio, ma ad oggi ancora il Ministero non ha determinato gli importi e l’aria che tira, dopo la classificazione dei vari ippodromi, sembra essere quella di voler salvaguardare i grossi impianti. Quindi ci si aspetta un taglio e non sapere di quanto si può disporre è un azzardo per una piccola impresa a gestione familiare. E’ una scelta che abbiamo preso non a cuor leggero, sofferta perché siamo una famiglia ippica da 100 anni. Ma oggi chi ha aperto corre sulla fiducia senza sapere nulla delle sovvenzioni. Rimaniamo aperti per le altre nostre attività, ma non gestiremo le corse per il Ministero».
L’ìippodromo di Civitanova
L’ippodromo Mori è una realtà longeva, ricca di storia e di passione, quella del fondatore anzitutto, il Capitano Ermanno Mori, ex ufficiale della guardia di finanza, scomparso nel 2011, che su quella collina di Civitanova Alta realizzò il suo grande sogno costruendo un impianto sportivo e un allevamento di cavalli che nei tempi d’oro arrivava a 300 esemplari. Il campione della scuderia, Ebsero Mo, in Germania vinse un campionato europeo dell’Uet. Ma ci furono altri gioielli come Atod Mo, Sec Mo e Tinak Mo. Dal suo amore per i cavalli nacque anche il Museo del trotto, un esemplare unico in Europa che raccoglie cimeli, foto, immagini, opere d’arte a tema ippico.
Pierpaolo Turchi, organizzatore della corsa dei quartieri a sinistra con il sindaco Fabrizio Ciarapica e il vincitore dell’edizione 2024
Rammaricato per la notizia anche Pierpaolo Turchi, consigliere comunale di maggioranza, grande appassionato di ippica e organizzatore della “Corsa dei quartieri”. «E’ l’ennesima attività sportiva storica di Civitanova che viene a mancare – aggiunge Turchi – dopo aver perso lo speedway e le gare di motocross, non avere le corse ippiche significa perdere una visibilità a livello nazionale. Non si aiuta così neanche il museo del Trotto che è una pietra miliare. Come organizzatore della corsa dei quartieri avevamo portato all’ippodromo oltre 4000 persone, un segnale che la città credeva in questa struttura. Quando mi sono candidato tra i punti personali del mio programma c’era quello di potenziare l’attività dell’ippodromo che può essere un volàno per la città tutta, quindi ci tengo tantissimo ed è con la tristezza di un appassionato quale sono che voglio ringraziare chi aveva promesso di interessarsi e non l’ha fatto».
Il museo del trotto
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